giovedì 20 agosto 2015

Giorno 17

È come una prova.
Come essere un ex-alcolista che mette sei birre in frigo.
Provi ad aprire la porta.
Le guardi.
Vedi che effetto ti fa.
Chiudi la porta del frigo.
Ti giri e ti bevi un bel bicchier d'acqua di rubinetto.

Sono a questo punto.
Mi sento bene.
Le cose mi scivolano addosso.
La rabbia e la delusione si esauriscono.

Ho voglia di cose tangibili. Di persone vere.
Di colloqui che terminano con un "ciao, devo andare", non con una spunta grigia "visualizzato".

Pensavo due giorni fa: ci si può innamorare e poi reinnamorare una seconda volta della stessa persona?
La risposta è sì.
Forse anche più di due volte.




mercoledì 19 agosto 2015

Giorno 16

Ecco, posso tornare.
Ma poco.

Lo sospettavo.
Mi sono affacciata, ho dato uno sguardo. Tutto come prima.

Anzi, qualcosa è cambiato: non me ne frega niente.
Spengo. Ho altro da fare.

Buonanotte.

martedì 18 agosto 2015

Giorno 15

Buongiorno!
Se siete a corto di idee, ecco qua un bel sito con tante belle frasi per Facebook.

http://ilsaggiolibro.it/frasi-belle/frasi-per-facebook/



Bisogna imparare a stare soli,
solo così si può imparare a stare con gli altri,
altrimenti ci stai perché ne hai bisogno.
Vasco Rossi


Bella eh? Eh... beh.. ! Se lo dici te...

lunedì 17 agosto 2015

Giorno 14

Piove.
Fa freddo.
Giornata di merda.
Giornata, hai 13 ore di tempo per migliorare e stupirmi.


Aggiungo la riflessione del pomeriggio.
Rischio di andare contro corrente e dire cose sgradevoli ai più, ma chi se ne frega: mica sto pubblicando su Facebook!

Qualche decennio fa ogni persona viveva le diverse età della sua vita seguendo delle regole ben precise, anche se non scritte, inserito in ruoli ben definiti. E, in un certo senso, tutto ciò era rassicurante.
I bambini facevano i bambini. Stavano zitti e non disturbavano i grandi.
Le donne a vent'anni si sposavano ed entravano nel ruolo di casalinga, moglie e madre. Le donne che non si sposavano diventavano automaticamente zitelle e facevano le zie.
Gli uomini si sposavano, facevano figli e lavoravano finché campavano. Quelli che non si sposavano, restavano "vedrani" e andavano in chiesa o in osteria.
I matrimoni, spesso, non erano frutto d'amore o di passione, ma erano quasi matrimoni combinati. I due coniugi stavano insieme tutta la vita. Nel migliore dei casi si volevano anche bene. Nel peggiore dei casi si picchiavano. Non esistevano le chat e i club per scambi di coppia, perciò le corna si mettevano tranquillamente in casa tra cognati o coi vicini di cortile.
Le donne invecchiavano, andavano in menopausa, si mettevano un bel fazzoletto nero in testa e facevano le nonne.
Gli uomini invecchiavano, andavano in pensione (forse) e giocavano a carte in osteria. Fine.
E NON GUIDAVANO.

Oggi siamo potenzialmente liberi. Di sposarci a che età vogliamo. Con chi vogliamo. Di fare o non fare figli, a qualsiasi età. Di separarci, sposare un altro/a. Fare le corna, non fare le corna. Metterci in minigonna a sessant'anni. Fare i bicipiti in palestra a settant'anni e rischiare l'infarto in bicicletta con improbabili tutine fluorescenti.

Vedo foto di quarantenni - scosciate o scollate - disperatamente alla ricerca di un uomo (qualsiasi uomo), di cinquantenni che ci provano con le ventenni per vivere di una giovinezza riflessa e si fanno le lampade, ma non lo ammettono neanche sotto tortura. Donne che nascondono le rughe come fosse una vergogna, che prendono le pastiglie per prolungare l'età fertile chimicamente e non andare in menopausa. Vedo bambine vestite e atteggiate da donne, padri sciagurati che pubblicano la foto del proprio figlio di due anni con la sigaretta (spenta) in bocca e che commentano "guardate che figo mio figlio!". Vedo donne sole. Uomini soli. Vecchi che vorrebbero essere giovani. Genitori che fanno GLI AMICI DEI FIGLI e 'sti poveri cristi dei figli che, invece, vorrebbero dei GENITORI, perché gli amici ce li hanno già a scuola o ai giardinetti.

E concluderò con una frase banale, che più banale non si può: la libertà è una bellissima cosa, ma saperla gestire veramente bene è davvero molto difficile.
Quasi quasi sarebbe meglio non averla.


Postilla prima di sera (oggi sono prolissa):
se mi viene la tentazione di tornare su Facebook, basta pensare a questa frase e a tutti quelli che la condividono e se la "piacciono", credendo che sia illuminante, per farmi passare la voglia.
Io vorrei tanto sapere chi l'ha concepita. Chi l'ha propagata. Chi l'ha resa graficamente insopportabile con i vari font pseudo-artistici.
Vorrei saperlo, cercarlo, trovarlo e tagliargli le mani.
(Ma ce ne sono molte altre, eh!)


domenica 16 agosto 2015

Giorno 13

Che fine fanno i rapporti tra persone che si creano su Facebook?

Esistono. Esiste la possibilità che due persone si conoscano su Facebook e portino il loro rapporto nella vita reale.
Il problema di queste amicizie virtuali è che, sebbene intense e "vere", sono nate e si basano su premesse piuttosto effimere e traballanti.
Al primo soffio di vento - crac - crolla tutto.

Le amicizie reali, invece, si basano nella maggior parte dei casi su esperienze vissute insieme, su lunghi periodi della vita condivisi, nel bene e nel male.

sabato 15 agosto 2015

Giorno 12

Mi ero data una resistenza di due settimane.
Pensavo fosse difficile.
Invece mi accorgo che non me ne frega granché.
Sì, mi manca il contatto con alcune persone.
Ma a parte quello, mi va benissimo così.
Non so quando tornerò.
Forse a settembre.

Ho smesso di pormi alcune domande.
Dormo meglio.
Sono più rilassata :)

venerdì 14 agosto 2015

Giorno 11

Spiaggia.
Pranzo.
Film.
Grigliata.
(Con ottime persone conosciute tramite Facebook, ironia della sorte).

PC spento.
Cellulare abbandonato.

Fanculo Facebook!