sabato 8 agosto 2015

Giorno 5

Lo ammetto: mi manca. Lo ammetto: anch’io mettevo le foto in bianco e nero in controluce per farmi dire che sono figa. È qua il punto: è piuttosto facile sentirsi fighe se qualcuno ce lo dice quotidianamente. È piuttosto difficile invece sentirsi fighe quando nessuno ce lo dice.
Io ci provo. E mi pare di essere già sulla buona strada.
Ci ho messo circa 36 anni per arrivarci, ma sono finalmente giunta al punto in cui so esattamente quanto valgo e, soprattutto, so che valgo indipendentemente da ciò che pensano o mi dicono gli altri.
Ci stavo arrivando già qualche mese fa. Mi mancavano solo delle piccole, ultime, conferme.
Adesso sono arrivata.
Mi guardo allo specchio e mi vedo bella. Sono totalmente a mio agio nel mio corpo. Riesco a mostrarmi completamente nuda ad un uomo, senza pensare alla cellulite e al seno inesistente, ma godendo soltanto della bellezza di quel momento e dell’intensità dello sguardo di chi mi guarda.
Non mi sento vanitosa, né presuntuosa. Semplicemente mi sento bene. BENE.
È una sensazione meravigliosa che auguro di poter provare, prima o poi, a tutti.

Sì, perché l’appagamento di un like alla tua foto ritoccata e sfumata dura pochi minuti, al massimo una giornata. L’appagamento di sentirti bene nel tuo corpo è, invece, qualcosa che dura e resiste nel tempo. E che, soprattutto, non dipende da nessun altro, ma solo da te. Ritorniamo quindi allo stesso punto: riappropriarsi dei propri stati d’animo, senza più metterli in balia di qualcuno che, al di là dello schermo, può decidere se farti sentire bella o brutta con una semplice frase, buttata lì distrattamente, magari mentre legge le mail e consulta le previsioni del tempo.


(Ecco: solo 5 giorni e già stiamo virando verso i pensieri positivi.)

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