Mi chiedo cosa alimenti questa spasmodica ricerca di
approvazione e di scambi di “mi piace” quasi compulsivi. Ne discuto con un
amico che mi fornisce una risposta illuminante.
“Io credo che tutti noi vogliamo essere nei pensieri di
qualcuno, nonostante tutti ci vantiamo della nostra indipendenza, del nostro
valere, del nostro cinismo a volte. Ma non tutti hanno chiaro il concetto che
per essere stimati e considerati ci vuole sforzo o comunque impegno e
costruzione (quotidiana?) e magari si accontentano o si illudono che con la
poca fatica di una fotina, di un selfie con la pizza o qualche altra madonna potranno finire nei pensieri di un altro
arido al di là di uno schermo che mette "mi piace" convinto di
instaurare un rapporto e finire nei pensieri di quello/a in foto. Insomma, si confonde frequenza con qualità."
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