Oggi mi girano. Ma ho il ciclo e quindi non vale.
Alcune considerazioni, così come mi vengono.
Se sparisci e qualcuno non ti cerca, nel 99% dei casi è perché semplicemente non gli frega di cercarti.
Nel restante 1% dei casi, non si è manco accorto che sei sparito.
Il resto sono balle. Balle che raccontiamo a noi stessi, perché in quel momento ci piace credere che siano vere.
Facebook, per la gran parte, sono chiacchiere. Parole. Balle.
Balle che raccontiamo agli altri e a noi stessi. Per sentirci più forti, per sentirci meno soli.
Il punto è questo: Facebook tampona la noia, allevia la solitudine. Ma gira e rigira, il centro è quello: la solitudine.
Facebook fornisce guadagni facili. Come un casinò. Nel giro di pochi minuti puoi guadagnare milioni. Nel giro di pochi minuti puoi perdere tutto. E anche di più.
Il trucco è essere furbi, egoisti e cinici. Butto delle fiches sul piatto. Provo. O vinco o punto di nuovo o cambio tavolo. Quando inizio a vincere, mi prendo tutto quello che riesco, tutto quello di cui ho bisogno. E anche di più. Quando inizio a perdere, devo avere la forza di smettere. Ci sono i giocatori più esperti che sanno smettere e cambiare tavolo, restando sempre all'interno del casinò. Ci sono giocatori più ingenui che, per salvarsi, devono uscire e chiudere bene la porta.
Io sono ingenua.
Ho preso quel che volevo.
Ho tentato di essere gelida e calcolatrice, ma non ce l'ho fatta.
Quando ho capito che il conto poteva essere alto, sono uscita dal casinò, ho chiuso la porta e gettato la chiave.
Il tempo. Il tempo è la soluzione. Il tempo sbiadisce le parole, fa dimenticare le chiacchiere.
NOTA IMPORTANTE: Ieri, per la prima volta dopo mesi, sono andata in bagno leggendo Topolino, anziché smanettando sul cellulare. Tutta un'altra cosa!
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