Continuo a sorprendermi a pensare ad un commento che mi ha
fatto incazzare, ad una chat che mi ha infastidito. Vorrei rispondere,
ricommentare. Poi mi fermo e penso: su Facebook non esisto più.
Mi giro e vado avanti. Il senso di fastidio rimane, non si
può cancellare così facilmente, ma il fatto di non poter rispondere o rileggere
le frasi che mi infastidiscono mi permette di non ripiombare nel circolo
vizioso di controllare le notifiche, per vedere se l’interlocutore ha risposto.
In parole semplici: riprendo possesso delle mie emozioni e
non metto più i miei stati d’animo in balia di qualcuno che, dall’altra parte
di uno schermo, può facilmente farmi sorridere o incazzare semplicemente
inviando una risposta simpatica o antipatica.
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